LA SFIDA
Rinnovare la tradizionale visita museale, attraverso modalità di comunicazione nuove e coinvolgenti.
LA SOLUZIONE
Filtri Instagram in Realtà Aumentata, attivabili puntando lo smartphone direttamente sulle opere.
Esigenza
Sono molti gli enti culturali che cercano metodi alternativi per rendere la propria comunicazione distintiva. Il filtro Instagram Ritratto di Signora nasce con questo intento.
La committenza aveva l’esigenza di raccontare la storia dell’omonimo dipinto in modo inedito: una scansione infrarossi ha rivelato che il quadro è stato realizzato da Gustav Klimt sopra un’opera precedente, ritenuta perduta per decenni. Per comunicare questo fatto sfruttando a pieno le possibilità del medium visivo, abbiamo scelto la Realtà Aumentata, sviluppando un filtro per smartphone dinamico e interattivo.
IMPATTO
L’effetto funziona puntando il telefono sull’opera e risponde quindi a un duplice obiettivo: da un lato, meravigliare l’utente con una tecnologia nuova e coinvolgente, dall’altro incoraggiare il pubblico a recarsi fisicamente al museo, per utilizzare il filtro sull’opera originale.
Soluzione
Il filtro è stato creato con SparkAR Studio, strumento professionale che consente di sviluppare effetti di Realtà Aumentata per l’universo Meta – Facebook e Instagram. In breve: il dipinto, e la sua scansione a infrarossi, vengono trasformati in oggetti 3D fedeli agli originali. Su di essi si selezionano e implementano una serie di animazioni, che determinano come si comporterà il filtro ricevendo determinati stimoli. In questo caso, l’animazione principale è composta dalla scansione del dipinto e dalla successiva apparizione dell’opera perduta. Tale animazione si attiva quando l’utente apre il filtro e inquadra il dipinto.
La tecnologia si basa sul riconoscimento di un marker visivo: il filtro riconosce l’immagine sul dipinto e stimola una reazione, un racconto per immagini. Si tratta di Realtà Aumentata in quanto usiamo una tecnologia che traccia un’immagine e la “aumenta”, ossia aggiunge a qualcosa di reale (il dipinto) degli elementi virtuali (le riproduzioni 3D animate).
Per attivare il filtro è sufficiente inquadrare un apposito QR code, affiancato al dipinto. Automaticamente si apre la fotocamera di Instagram e l’effetto è pronto per essere utilizzato.
Benefici
Il filtro è stato accolto in modo più che positivo. In soli quattro mesi dalla sua pubblicazione ha superato le 100K visualizzazioni, ricevendo più di 20.000 aperture e migliaia di download.
Questi numeri rivelano un grande interesse verso soluzioni tecnologiche applicate al settore artistico e ci parlano dell’efficacia della Realtà Aumentata per scopi di comunicazione. Attenzione però: un effetto di AR non funziona per definizione. Bisogna seguire dei criteri di comunicazione precisi durante sua realizzazione, per evitare che il risultato sia scadente o noioso. Una lunghezza eccessiva e l’assenza di elementi di coinvolgimento, sono tra i principali motivi di scarso engagement.
Perché la Realtà Aumentata ha funzionato?
Anzitutto perché si tratta ancora di una novità rispetto ai media tradizionali. Informazione e intrattenimento, che oggi vivono e prosperano nel web, scelgono veicoli a cui ormai siamo assuefatti, come foto, grafiche e video. Le soluzioni di Realtà Aumentata non sono altrettanto conosciute e riescono quindi a distinguersi, attirando l’attenzione e la curiosità degli utenti.
L’effetto AR sviluppato ha inoltre richiesto il coinvolgimento attivo del pubblico, incoraggiando all’interazione: un buon filtro per funzionare richiede che si compiano delle azioni (inquadrare un marker, aprire la bocca, toccare lo schermo). L’invito ad agire è un tratto distintivo rispetto ai media più familiari, che rende la Realtà Aumentata degna di nota agli occhi di chi vede nel digitale uno spazio di azione: le nuove generazioni.