L’aspetto distintivo delle tecnologie XR riguarda la loro capacità di coinvolgere l’utente.
Esse intervengono sul nostro modo di rapportarci alla realtà, stimolano i sensi e creano una user experience soddisfacente, paragonabile a quelle vissute dal vero. Percezione e Immaginazione sono i loro principali bersagli.
Le tecnologie XR consentono di abbattere le distanze, rivoluzionando il nostro modo di dedicarci ad attività tradizionali. Esse offrono la possibilità di superare barriere fisiche e architettoniche, di democratizzare esperienze ed eventi aprendole a un pubblico vasto ed eterogeneo.
Oggi siamo costantemente stimolati a cambiare abitudini, a cercare strategie nuove per dedicarci alle attività di sempre. Per questo le tecnologie immersive sono sempre più diffuse e ci aiutano a innovare i nostri comportamenti. Soprattutto in un settore come quello Culturale, da anni ormai ricettivo verso applicazioni di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata.
Tecnologie XR e Musei: Innovare la UX
Esperienze interattive, giochi e tour virtuali sono alcuni dei contenuti che si possono integrare in una visita museale, a dimostrazione della versatilità d’uso delle tecnologie di Extended Reality.
Nel campo della fruizione artistica esse hanno infatti molto da offrire. Esse innovano la User Experience dei visitatori, proponendo esperienze altamente coinvolgenti e spesso interattive. Con la Realtà Aumentata dipinti e sculture possono prendere vita, animarsi sullo schermo dello smartphone per dare origine a effetti che stimolano la curiosità degli utenti e li invitano a osservare dettagli su cui magari non si sarebbero soffermati.
La Realtà Virtuale invece, tradizionalmente associata al mondo dell’intrattenimento e del gaming, è uno strumento che si presta ad attività sia creative che pratiche. La VR viene spesso applicata nel settore artistico, sotto forma di esposizioni altamente coinvolgenti e dal carattere immersivo, di forte impatto emotivo. Non è raro scoprire schermi a parete che proiettano dipinti o affreschi, consentendo all’utente di immergersi completamente nell’opera. Soluzioni come questa riescono a enfatizzare la partecipazione degli utenti, stimolando sensazioni ed emozioni tutte reali.
Realtà Aumentata per animazioni e Opere d’Arte
I sistemi AR sono entrati a buon diritto tra le tecnologie più in uso nel settore artistico. Sono sempre di più i Musei che investono nella creazione di filtri di Realtà Aumentata, che incoraggiano l’utente a vivere mostre ed esposizioni in modo attivo e partecipato. Aumentare un’opera permette di farla vivere oltre i propri limiti fisici: a partire da una scansione molto precisa dell’oggetto tramite fotogrammetria, viene creato un modello 3D sul quale è possibile aggiungere effetti di ogni sorta, in base all’obiettivo da raggiungere. Così nascono opere in movimento, ricostruzioni tridimensionali proiettabili nello spazio circostante, visualizzazioni nel dettaglio della texture dei dipinti e tanto altro ancora.
Oggi esistono tool per la creazione di effetti AR ricchi di feature, che consentono di creare filtri estremamente coinvolgenti e dinamici. Come SparkAR Studio, uno strumento professionale con cui realizzare contenuti di Realtà Aumentata perfettamente integrati con i principali social media in uso: Facebook e Instagram. Filtri AR di questo tipo permettono di sorprendere l’utente con soluzioni creative, pregiate dal punto di vista grafico, facili da usare e da condividere con gli amici.
I Musei che si dotano di queste tecnologie, quindi, non solo arricchiscono e valorizzano la propria proposta, ma riescono anche a dialogare con le nuove generazioni. Intrattenimento, partecipazione, fruizione dinamica e coinvolgente rendono gli enti museali luoghi dove intrattenersi, imparare e divertirsi. Luoghi in cui tornare.
Applicazioni delle Tecnologie XR: Refettorio Palladiano
In diverse occasioni abbiamo collaborato con Istituti Culturali per realizzare esperienze immersive capaci di stimolare interesse e curiosità. Per l’Università Ca’ Foscari di Venezia, in collaborazione con Science Gallery, abbiamo sviluppato due esperienze di Extended Reality applicate a specifiche opere pittoriche: Le nozze di Cana e Ritratto di Signora.
Nel primo caso ci siamo dedicati a un filtro teso a esplorare il concetto di Realtà Diminuita. Ci siamo occupati di raccontare la storia di un dipinto, Le Nozze di Cana, originariamente realizzata per il Refettorio del Convento di San Giorgio Maggiore che, a causa delle razzie compiute durante le guerre napoleoniche, si trova oggi esposta al Musée du Louvre di Parigi.
Abbiamo dunque realizzato un filtro AR che consente all’utente di percepire visivamente l’impatto dato dalla mancanza del dipinto: inquadrando un apposito marker, sito nel Refettorio Palladiano, l’opera in 3D si dissolve di fronte agli occhi dello spettatore, che viene informato sulla sua sorte tramite messaggi testuali. L’osservatore viene messo di fronte allo spazio vuoto provocato dal furto del dipinto, scelta che dialoga con la sua emotività e sensibilizza verso la forte interconnessione esistente tra un’opera d’arte e lo spazio per cui essa viene concepita. A dimostrazione di come le tecnologie XR consentano di riflettere sul rapporto tra Arte e Spazio ad essa dedicata.
Ritratto di Signora
Anche Portrait of a Lady è una soluzione di Realtà Aumentata nata dall’esigenza di raccontare la storia di un’opera d’arte: il filtro AR fornisce una narrazione per immagini di come il dipinto – Ritratto di Signora – sia stato realizzato sopra un’opera precedente, che si riteneva perduta: Ritratto di Ragazza.
L’oggetto 3D che abbiamo creato propone una fruizione dinamica e interattiva: puntando un device mobile sull’opera l’utente assiste alla scansione a infrarossi della stessa, che culmina con la rivelazione del dipinto originario, dimostrando come esso sia diverso da quello definitivo. La soluzione visiva informa l’utente sulla genesi del dipinto che si trova di fronte. Il filtro AR avvicina gli utenti al mondo dell’Arte, ne dischiude le scoperte attraverso un racconto per immagini, fruibile in autonomia con il proprio smartphone.
Bostel di Rotzo
Per il Museo Altopiano Sette Comuni abbiamo invece compiuto una riqualificazione della fruizione tramite tecnologie di Extended Reality. Il nostro obiettivo è stato quello di creare una user experience didattico-educativa, capace di valorizzare il Patrimonio Culturale Locale attraverso Tecnologie Immersive e strategie di Gamification.
Abbiamo quindi adottato Sistemi di Comunicazione incisivi, fondati sul coinvolgimento diretto dell’utente finale. Minigames in AR, proiezioni immersive, app mobile a supporto della visita sono alcune delle soluzioni sviluppate. Tra esse spicca inoltre un’Escape Room didattica in VR, un’esperienza collaborativa pensata per scolaresche e gruppi di visitatori: un utente indossa un visore e dialoga con i compagni che vedono proiettati dei minigiochi sulle pareti della stanza in cui si trovano. Risolvendo questi enigmi, i partecipanti scoprono indizi da consegnare al compagno con il visore, che li usa per risolvere altri minigiochi visibili solo a lui.
Soluzioni di questo tipo incoraggiano una fruizione collaborativa, accrescono l’interesse dei visitatori e rendono la visita stessa memorabile. La combinazione di gamification e tecnologie XR nei contesti museali apre a esperienze del tutto nuove ed emozionanti.
Virtual tour mostre ed esposizioni interattive
Nel settore Culturale molti musei e gallerie stanno familiarizzando con il Virtual Tour, che consiste nella digitalizzazione degli spazi interni di un edificio. Una speciale camera laser cattura l’interezza di un ambiente interno, rendendolo visitabile dagli utenti attraverso un qualsiasi device. Con questa soluzione gli user possono visitare virtualmente musei o edifici storici, muovendosi al loro interno con un cursore che li porta di stanza in stanza. Inoltre c’è la possibilità di aggiungere contenuti multimediali al girato, come blocchi di testo, video e immagini legate a specifici marker: quando l’utente ci clicca sopra può scoprire maggiori dettagli sullo spazio che sta visitando.
Dolomiti Superski
Il Tour Virtuale consente di visitare posti che non si possono raggiungere, di vedere in anteprima una mostra, ma anche di fissare nel tempo una collezione o un’esposizione particolare, tracciando uno storico degli eventi ospitati in Musei e Gallerie.
Questa tecnologia rende le esposizioni artistiche più coinvolgenti e interattive, attraverso l’aggiunta di contenuti specifici come filtri AR tematici. Per una mostra di Dolomiti Superski abbiamo infatti sviluppato un pacchetto di filtri che, a partire da specifici qr code inseriti all’interno degli spazi espositivi, generavano effetti 3D animati. Una volta realizzato il Virtual Tour della mostra abbiamo integrato i marker e i filtri stessi nel girato, consentendo agli utenti di vivere la mostra nella sua interezza anche da remoto o una volta terminato il periodo di esposizione in loco.
Amorim Cork Italia
Un ulteriore esempio di virtualizzazione di un’esposizione temporanea è il Tour Virtuale che abbiamo realizzato per Amorim Cork Italia. Ci siamo occupati di digitalizzare la mostra Suber_Hero: un viaggio all’interno della filiera del sughero che culmina nella nascita di SUBER, una linea di design nata dalla granina recuperata dai tappi riciclati. L’esposizione tratta di come si possa fare imprenditoria sostenibile, favorendo la cultura dell’economia circolare. Il Virtual Tour per Amorim rappresenta l’occasione per scoprire tutti i dettagli di un progetto dal notevole portato etico, sfruttando appieno la possibilità di aggiungere contenuti multimediali alla ricostruzione in 3D. I video inseriti nel Tour Virtuale consentono all’utente di immergersi a tutto tondo nel mondo Amorim, per scoprire ogni dettaglio del progetto.